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domenica 27 maggio 2012

Wislawa Szymborska : AMORE A PRIMA VISTA


Questa bella poesia d'amore della poetessa polacca Wislawa Szymborska, morta lo scorso  febbraio, ci fa riflettere sulla nascita di   questo  sentimento. Gli innamorati sono convinti che tutto è sbocciato all'improvviso, ma è proprio così? Forse no, chissà quanti posti, strade, scale, corridoi, porte girevoli, incontri occasionali, telefonate fatte  a numeri sbagliati li hanno già
 fatti incontrare...non ricordano ma, magari, da parecchio tempo il caso giocava con loro non ancora pronto a tramutarsi in destino... forse già dall'infanzia è avvenuto il primo contatto...dimenticato nel tempo!

Ogni inizio infatti è solo un seguito...

La magia dell'amore!!!







Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella.
Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro
se non ricordano-
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno ‘scusi’ nella ressa?
un ‘ha sbagliato numero’ nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso giocava con loro.
Non ancora pronto del tutto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
con un salto si scansava.
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via
da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli dell’infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.



sabato 19 maggio 2012

Roma - Sulle orme di Caravaggio (1) : San Luigi dei francesi

Interno della chiesa (foto di Margot)


La chiesa di San Luigi dei Francesi si affaccia sulla piazza omonima, non distante da piazza Navona.
E' la chiesa nazionale dei francesi a Roma fin dal 1589.
E' un'esaltazione della Francia attraverso la rappresentazione dei suoi Santi e dei personaggi più grandi della sua storia
Sulla facciata, realizzata da Domenico Fontana e progettata da Giacomo della Porta, si trovano le statue di Carlo Magno, San Luigi IX re di Francia, Santa Clotilde e Santa Giovanna di Valois.
All'interno,  impreziosito da marmi pregiati e da stucchi, si trovano numerose cappelle, tra le quali ne  spiccano due particolarmente preziose perchè racchiudono veri e propri capolavori del XVII secolo : nella navata a destra la cappella con le storie di Santa Cecilia affrescate dal Domenichino e a sinistra la cappella Contarelli con i tre capolavori del Caravaggio , la vocazione di San Matteo, San Matteo e l'Angelo, il Martirio di San Matteo.
 Nella chiesa si trovano anche diverse tombe, tra le quali quella di Pauline de Beaumont, fatta costruire dal suo amante François Réné de Chateubriand.
Sopra l'altare maggiore della navata centrale si può ammirare un affresco che raffigura la Vergine Assunta in cielo.
Michelangelo Merisi da Caravaggio ha lavorato a Roma nel periodo tra il 1592 e il 1606.
Cominciò ad affrescare la cappella Contarelli nel 1599 su incarico del cardinale Matteo Contarelli che gli commissionò La vocazione di San Matteo e Il martirio di San Matteo.

Martirio di San Matteo (foto di Margot)

La prima tela realizzata è quella del Martirio di San Matteo. Il quadro misura 323 x 343 e la radiografia ha mostrato che il pittore fece altre due copie prima della definitiva. I personaggi sono rappresentati su un piano inclinato con al centro il carnefice che colpisce con la spada il santo ucciso, secondo la Legenda Aurea,  durante una celebrazione.Un fascio di luce illumina la figura del soldato raffigurato in tutta la sua possenza fisica.
San Matteo ferito è parzialmente illuminato e cerca di proteggersi, con la mano alzata, dal pugnale del suo assassino che gli tiene il braccio con forza.
Tutt'intorno le persone fuggono terrorizzate, come il bambino sulla destra, mentre sulla parte sinistra, nel personaggio che giace a terra, Caravaggio hga rappresentato se stesso.
In alto, dalle nubi del cielo, un angelo porge al Santo la palma del martirio.

La vocazione di San Matteo (foto di Margot)


Nella Vocazione di San Matteo, olio su tela 322x 340, dipinto tra il 1599 e il 1600, il Santo è raffigurato al centro della scena, illuminato da un forte raggio di luce, la luce divina; è seduto intorno ad un tavolo con altre persone e guarda meravigliato Gesù che lo indica con un dito e  in modo imperioso lo invita a lasciare tutto e a seguirlo. I personaggi vestono gli abiti dell'epoca del pittore, tranne Gesù.
La scena sembra ambientata in un'osteria e la fitta penombra viene squarciata  dalla luce divina che  illumina i volti dei personaggi, alcuni con la testa bassa perchè non sono disposti ad accoglierla.
Dietro Gesù si intravede San Pietro.

San Matteo e l'Angelo (foto di Margot)


San Matteo e l'Angelo si trova al centro della cappella Contarelli. Due anni dopo aver dipinto le tele laterali Caravaggio fu chiamato a dipingere anche la pala centrale.
La prima versione di San Matteo e l'Angelo non fu accettata dalla congregazione perchè il Santo veniva rappresentato come un uomo rozzo a cui l'Angelo deve quasi tenere la mano per fargli scrivere il sacro testo e suggerirgli gli argomenti.
La tela fu comprata da Vincenzo Giustiniani, passò poi ai musei di Berlino e fu distrutta durante un bombardamento della seconda guerra mondiale.

San Matteo e l'angelo prima versione
 (foto presa da Internet)


Nella tela, 295x 195, che possiamo ammirare oggi a San Luigi dei Francesi, San Matteo ha l'aspetto di un dotto ed  è seduto al suo banco in una posizione poco ortodossa con un ginocchio appoggiato a una panca , raffigurazione lontana dai canoni classici. Il Santo, ispirato dall'angelo che lo sovrasta in un turbinio di veli, è intento a scrivere il suo Vangelo in piena autonomia, senza alcun suggerimento da parte dell'inviato celeste .