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venerdì 26 giugno 2015

TRISTESSES DE LA LUNE de Charles Baudelaire





Tristesses de la lune
Ce soir, la lune rêve avec plus de paresse;
Ainsi qu'une beauté, sur de nombreux coussins,
Qui d'une main distraite et légère caresse
Avant de s'endormir le contour de ses seins,
Sur le dos satiné des molles avalanches,
Mourante, elle se livre aux longues pâmoisons,
Et promène ses yeux sur les visions blanches
Qui montent dans l'azur comme des floraisons.
Quand parfois sur ce globe, en sa langueur oisive,
Elle laisse filer une larme furtive,
Un poète pieux, ennemi du sommeil,
Dans le creux de sa main prend cette larme pâle,
Aux reflets irisés comme un fragment d'opale,
Et la met dans son coeur loin des yeux du soleil.
Testo in italiano
Tristezze della luna
Questa sera la luna sogna più languidamente;
come una bella donna, su numerosi cuscini,
che con mano distratta e leggera accarezza
prima di addormentarsi il contorno dei seni,
sul dorso satinato di molli valanghe,
morente, si abbandona a lunghi deliqui
e guarda le bianche visioni
che salgono nell'azzurro come dei fiori in boccio.
Quando talvolta sulla terra, nel suo  ozioso languore.
lascia cadere una lagrima furtiva.
un pio poeta. nemico del sonno.
nel palmo della sua mano prende questa pallida  lagrima.
dai riflessi iridati come un frammento di opale.
e la ripone nel suo cuore lontano dagli occhi del sole.






mercoledì 24 giugno 2015

Il giardino del Quirinale

Il giardino del Quirinale copre una superficie di circa quattro ettari, luogo di meraviglia, rigoglioso di piante secolari.
Il viale centrale delle palme disegna un'ideale separazione tra le due parti del giardino, quella occidentale strutturato a giardino all'italiana e quella orientale in cui prevale il modello di giardino all'inglese.
Le quinte di verde sono composte da piante di alloro, leccio e bosso.
E' presente una rara e straordinaria collezione di palme  e cycas, soprattutto nell'area centrale del giardino.
Splendida anche la collezione di specie rare di rose, provenienti anche dalla Cina , dall'India e dall'Oceano Indiano.
Merita una particolare attenzione la collezione di piante succulenti e cactacee lungo il muro di cinta.




Il Palazzo del Quirinale e la folla che invade i giardini per l'apertura del 2 Giugno


La fontana di Caserta chiamata così perché il gruppo scultoreo proviene dal parco della Reggia di Caserta



La fontana delle Tartarughe



Una delle tante palme che si trovano all'interno del giardino


Un angolo di giardino con gigantesche palme


Una delle tante statue nascoste tra le siepi


La fontana dell'Organo con i suoi giochi d'acqua, il cui nucleo più antico risale a Ippolito d'Este


La fontana di Caserta e sullo sfondo il coffee-house costruito nel diciottesimo secolo dall'architetto Ferdinando Fuga




Un arco tra le quinte verdi del giardino


Giochi d'acqua tra il verde delle piante


 Palme monumentali che si stagliano contro il cielo


Il viale centrale del giardino


Quinte verdi e superbe palme


Ancora un angolo suggestivo del giardino


La terrazza dell'eliporto, un corazziere  e sullo sfondo il palazzo del Quirinale e la città


Le foto sono state scattate in occasione dell'apertura del giardino il 2 Giugno 2015 per la festa della Repubblica

sabato 25 aprile 2015

25 Aprile 2015 - UOMO DEL MIO TEMPO di Salvatore Quasimodo

La natura umana è immutabile.
L'uomo non impara nulla dalle atrocità della guerra e con il suo istinto da uomo della pietra sempre pronto a sfoderare la sua fionda, non esita a ricadere nel terribile errore di scatenare guerre sanguinose che portano lutto e dolore alle popolazioni, dimenticando la solidarietà  e l'amore per i propri fratelli.
Il poeta incita le nuove generazioni a non perseverare nella stessa violenza dei padri, a non ripetere l'eterno errore dell'uomo che si perpetua fin dalla notte dei tempi, da quando Caino uccise il proprio fratello Abele e da quel giorno l'odore del sangue innocente ha fatto crescere il seme dell'odio nel suo cuore. 
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto, eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

lunedì 30 marzo 2015

Primavera è nell'aria...


Odilon Redon - Vaso di fiori


 "Primavera dintorno   brilla nell'aria, e per li campi esulta,
si ch'a mirarla intenerisce il core "
                                                                                


Così il grande Leopardi celebra la primavera che arriva ne "Il passero solitario" ma il poeta non riesce a gioire per questo momento felice dell'anno in cui tutta la natura si risveglia e l'amore nasce nel cuore degli uomini.
Il poeta se ne sta solitario, come il passero sul suo ramo e così " passa del viver suo la primavera".

Tutti gli artisti, poeti, pittori, scrittori, scultori, da sempre hanno festeggiato questo nuovo tempo dell'anno, questo desiderio insito nel cuore dell'uomo di rinascere, come la natura, dal grigiore dell'inverno.
Ecco una carrellata di artisti che hanno saputo celebrare questo magico momento nel modo più poetico e toccante, solo alcuni tra i tanti che nel corso dei secoli hanno saputo comunicarci in modi diversi ma sempre emozionanti , le sensazioni procurate dalla natura che ci offre ogni anno uno spettacolo sempre nuovo . 



Francesco Paolo Michetti - Primavera e amore
        
Quando i lillà fiorirono l’ultima volta davanti
alla casa,
E la gran stella s’immerse presto nel cielo
d’occidente a notte,
Ecco io presi a piangere, e sarò sempre in pianto
quando la primavera tornerà.
Primavera che sempre ritorni, certo una trinità
tu mi conduci,
lillà perennemente in fiore e stella declinante
ad occidente.
Con il pensiero di colui che amo.
Walt Whitman (da Quando i lillà fiorirono l'ultima volta)



Pissarro - Orto e alberi in fiore

Sono nata il 21 a primavera


Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Alda Merini





Vincent Van Gogh - Primavera a Arles

  
Potranno tagliare i fiori, ma non fermeranno mai la primavera
Pablo Neruda
        





Monet - Giardino di iris



Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell’universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda (da Voglio fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi)




Botticelli - La primavera


                                                
Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.
Il fiato del fieno bagnato
è più acre – ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra.
Marzo di Giorgio Caproni






Volegov - Roses


    Un boschetto di meli
Un boschetto di meli: sugli altari
bruciano incensi.
Mormora fresca l'acqua tra i rami
tacitamente, tutto il mondo è ombrato
di rose.
Stormiscono le fronde e ne discende
un molle sonno
e di fiori di loto come a festa
fiorito è il prato, esalano gli aneti
sapore di miele.
Saffo



Millet - Primavera

Un uomo può uccidere un fiore, due fiori, tre...
Ma non può contenere la primavera

Gandhi

 si o le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
    che il cuore ripo
     lvatore Quasimodo


Luca Giordano - La dea Flora


L'amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.
Gustave Flaubert 






Rodin - Eterna primavera



Primavera non bussa,
lei entra sicura come il fumo,
lei penetra in ogni fessura...

Fabrizio De André




Etienne Adolphe Piot - Flowers


Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa

Salvatore Quasimodo















martedì 27 gennaio 2015

Giornata della memoria 2015. " SE QUESTO E' UN UOMO" di Primo Levi




SE QUESTO E' UN UOMO

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
PRIMO LEVI