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sabato 10 dicembre 2016

Quanto sei bella Roma!


Qualche  scatto prima di visitare la mostra di Hopper al Vittoriano.
Roma caotica e rumorosa, con mille probroblemi ma... sempre bellissima!!!

Quanto sei bella Roma... a tutte le ore del giorno !















giovedì 1 dicembre 2016

Edward Hopper, il pittore del silenzio



Nel complesso del Vittoriano , dal 1 Ottobre 2016 al 12 Febbraio 2017, è allestita la mostra dedicata ad Edward Hopper, il pittore americano nato nel 1882 e morto  a New York nel 1967.



Una sessantina di quadri di questo pittore tanto amato che ha rappresentato la solitudine dell'uomo americano contemporaneo e ha influenzato tanti artisti contemporanei.
Dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni 50 e 60, la mostra celebra la mano di Hopper e attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di un artista considerato un grande classico del Novecento.

Figlio della borghesia di New Yok, Hopper  cominciò  i suoi studi artistici nel 1900 nella New Yok School of art e alla fine degli studi e dopo le prime esperienze artistiche, si recò nel 1906 a Parigi dove entrò in contatto con i grandi pittori del periodo ma decisamente affascinato dall'arte dei pittori impressionisti e dai poeti simbolisti.
Tornato in patria nel 1908 lavorò come illustratore perchè non riusciva ancora a sfondare nel mondo dell'arte.

Dopo Parigi, nel 1907 si recò a Londra, Buxelles e Berlino e nel 1909 tornò ancora a Parigi e abitò nel Quartiere latino. 
La Senna e le sue imbarcazioni gli diedero l'ispirazione per realizzare i suoi quadri. Dipinse a Saint Germain e a Fontainebleu, facendo propria la lezione impressionista. Vagabondava per la città e disegnava ciò che vedeva, istituendo una consuetudine dalla quale non si sarebbe più distaccato.

Dopo un breve ritorno in patria fece il suo ultimo viaggio in Europa nel 1910, ancora a Parigi e in Spagna, perfezionando il suo stile, i giochi di luce ed ombre, la descrizione degli interni ispirata da Degas, il tema centrale della solitudine e dell'attesa.
In questo periodo fioriscono a Parigi correnti artistiche quali il fauvismo, il cubismo e l'astrattismo, ma lui si sente attratto dai pittori della passata generazione, Manet, Pissarro, Daumier, Toulouse-lautrec, Courbet, Monet, Sisley.

I primi quadri del periodo parigino sono piccoli, dai colori scuri e rappresentano interni, scale, cortili, stradine. Successivamente comincia a dipingere quadri di dimensioni più grandi, utilizzando colori più chiari e rappresentando spazi più aperti.





Tornato in patria, pur restando per tutta la vita francofilo, andò alla ricerca di uno stile autenticamente americano, elaborando soggetti legati alla vita di tutti i giorni, immagini urbane di New York, scogliere, spiagge deserte, fari solitari.




Nel 1913 fece la sua prima mostra cominciando ad avere successo ma dopo la morte del padre abbandonò momentaneamente la pittura e si dedicò all'incisione. ottenendo importanti riconoscimenti.

Nel 1920 tenne la sua prima mostra personale esponendo anche la tela "Soir bleu" ispirata dal primo verso della poesia di Rimbaud Sensation ("Par les soirs bleus d'été, j'irai  dans les sentiers...")  quadro che segna in qualche modo l'addio alle atmosfere felici vissute in Europa e che fu fortemente criticato e rinnegato dall'autore.


Nel 1924 ebbe un grande successo di critica e sposò Josephine Verstille, anche lei pittrice e unica modella di tutti i suoi quadri.
Il successo consacrò Hopper caposcuola della scuola dei realisti che dipingevano la scena americana.

Nel 1930 un suo quadro "House by railroad" ispirò A. Hitchcok per la casa di Psyco e fu poi donata dal collezionista Clarck al MoMa di New York. 

Nel 1934 acquisto una casa a Cape Cod e lo scenario con le sue dune, case e fari lo ritroviamo in tutti i quadri dipinti nell'ultima parte della sua vita.






Hopper morì a 85 anni nel suo studio a New York.   

                  

 "C'è chi lo ritiene un narratore di storie e chi, al contrario, l'unico che ha saputo fermare l'attimo - cristallizzato nel tempo - di un panorama, come di una persona".

Lui stesso, uomo schivo e taciturno, ha chiarito la sua poetica:     "Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere"

Le foto sono state prese durante la visita alla mostra