Bacchino malato
Il quadro fu realizzato dal pittore presso la bottega di Giuseppe Cesari detto Cavalier d'Arpino tra il 1593 e il 1594. Per motivi fiscali l'opera fu sequestrata insieme al" Fanciullo con canestro di frutta" da Papa Paolo V che li donò al nipote Scipione Caffarelli- Borghese.
Il titolo è dovuto al colorito della pelle del soggetto che, secondo gli studiosi, è lo stesso Caravaggio convalescente dopo un periodo di degenza all'ospedale dei poveri, l'ospedale della Consolazione.
Fanciullo con canestro di frutta
L'opera è stata realizzata da Caravaggio tra il 1593 e il 1594, durante il periodo romano, quando collaborò con il Cavalier D'Arpino, dipingendo "fiori e frutta".
Il quadro mostra l'abilità dell'artista nel rappresentare con grande precisione ogni dettaglio e nell'uso del chiaro-scuro. La tela entrò a far parte della collezione Borghese quando fu prelevato dalla bottega del D'Arpino insieme al "Bacchino malato".
La Madonna dei palafrenieri
L'opera fu commissionata a Caravaggio dall'Arciconfraternita dei palafrenieri vaticani e rappresenta la Madonna con il Bambino Gesù che schiaccia il serpente mentre Sant'Anna assiste impassibile alla scena. Il quadro fu consegnato dal pittore nel 1606 ma rimase solo pochi giorni sull'altare cui era destinato, infatti fu rifiutatto dai committenti perchè ritenuto blasfemo a causa del Bambino troppo cresciuto, della scollatura troppo vistosa della Madonna e per la modella Lena, nota prostituta romana che aveva già prestato il suo volto alla "Madonna dei pellegrini".
La tela fu venduta perciò per 100 scudi alla famiglia Borghese.
San Girolamo scrivente
La tela fu commissionata a Caravaggio dal cardinale Scipione Borghese e il pittore la realizzò tra il 1605 e il 1606.
Il tema San Girolamo è ricorrente nella pittura del periodo della Controriforma perchè il Santo tradusse la Bibbia dall'ebraico al latino, diffondendo così le sacre scritture.
La figura del Santo posta di tre quarti è parte integrante di una natura morta che comprende il teschio e i libri. Di quest'opera Caravaggio fece un'altra versione che si trova nella Concattedrale di San Giovanni Battista a La Valletta.
Davide con la testa di Golia
Il dipinto fu realizzato da Caravaggio tra il 1609 e il 1610 a Napoli dove si era rifugiato in attesa della grazia. L'opera infatti fu inviata al cardinale Scipione Borghese insieme alla domanda di grazia.
Davide ha un'espressione compassionevole guardando la testa urlante del gigante Golia, un autoritratto del pittore dove appare invecchiato e sofferente rispetto all'autoritratto del " Martirio di San Matteo". Sulla lama della spada nelle mani di Davide compare la scritta H-AS OS cioè "Humiltas occidit superbiam", come atto di sottomissione al cardinale Borghese.
La grazia lo raggiungerà proprio al momento della morte .
San Giovanni Battista
Dipinto dal pittore nella primavera del 1610, fu inviato al cardinale Borghese che lo aveva condannato a morte e aveva il potere di ridargli la libertà.
Più che San Giovanni, secondo gli studiosi, il quadro rappresenta il Buon Pastore, cioè il cardinale che può salvarlo, e la pecora rappresenta il pittore che si è smarrito per il crimine commesso.
Il pittore, per recuperare il quadro trasportato a Porto Ercole piuttosto che a Roma dal cardinale, muore nella cittadina dell'Argentario dopo aver fallito nell'impresa.
La galleria Borghese
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