Di famiglia agiata, a 18 anni donò le sue ricchezze ai poveri e si ritirò a fare vita da eremita dopo aver ascoltato in Chiesa il brano del Vangelo che dice : " Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai..."
Si ritirò prima in una zona desertica e poi sulle rive del Mar Rosso dove condusse per ottanta anni una vita ascetica e solitaria, dedita alla preghiera e alla meditazione.
La grotta del Santo sulle rive del Mar Rosso
Il demonio scatenò contro di lui le più violente tentazioni per convincerlo a tornare nel mondo, ma Egli ne uscì sempre vittorioso.
Attratti dalla sua santità e dai miracoli che compiva molti giovani lo seguirono, sicchè il deserto si popolò di monaci bramosi di seguire i suoi insegnamenti.
E' il monaco più illustre della Chiesa antica e fondatore del monachesimo; la sua biografia ci è stata tramandata dal suo discepolo Sant'Atanasio. Morì molto vecchio, all'età di 105 anni, il 17 gennaio del 356.
Sant'Antonio viene venerato come il patrono degli animali e viene raffigurato sempre con un maialino vicino. Questa tradizione viene dal fatto che l'ordine dei frati antoniani aveva il permesso di allevare maiali che circolavano liberamente nelle strade con una campanella al collo e il cui grasso veniva utilizzato per curare il "fuoco di Sant'Antonio".
La letteratura e la pittura si sono interessati molto della figura di questo Santo.
Gustave Flaubert ha scritto "La tentation de Saint Antoine" e pittori come Bosch, Cezanne, Velasquez, Pisanello hanno rappresentato le tentazioni del Santo.
Paul Cezanne
Uno dei tanti proverbi legati al culto del Santo : “Sant’Antogno allu desertu se magnea li maccarù, lu diavulu, pe’ despettu, glji ‘sse pià lu forchettò. … Sant’Antogno non se ‘ncagna: colle mani se li magna!!!” è una filastrocca che veniva insegnata ai bambini per far capire loro che la necessità aguzza l'ingegno e che con l'umiltà si può fare tutto.
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