Montale con la moglie Drusilla Tanzi morta nel 1963
Eugenio Montale ( Genova 1896 - Milano 1981) poeta, giornalista, critico musicale, nominato senatore a vita nel 1962, ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1975.
Delle sue raccolte di poesie ricordiamo Ossi di seppia, Le occasioni, La bufera e altro, Satura.
I temi fondamentali della sua poetica sono il male di vivere, la solitudine e il dolore dell'uomo moderno, il trascorrere inesorabile del tempo.
In questa poesia, nella mente del poeta affiora l'immagine della moglie come guida e compagna di vita estremamente importante. Ora questa donna non è più al suo fianco ed egli si sente smarrito e quasi incapace di proseguire da solo il viaggio della propria vita.
Il poeta è diventato indifferente agli obblighi quotidiani, si sente vuoto, privo di interessi, perchè i soli occhi capaci di capire il vero significato della vita e di guidarlo nella dolorosa realtà di tutti i giorni erano quelli della moglie, pur indeboliti dalla miopia.
Quando l'amore tra due persone è talmente profondo da superare anche i limiti imposti dalla morte e vive oltre il tempo e lo spazio!
"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
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