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mercoledì 14 febbraio 2018

Buon San Valentino con una carrellata di celebri baci

"IN UN BACIO SAPRAI

TUTTO QUELLO CHE E' STATO TACIUTO"

Pablo Neruda



Il bacio di Hayez

"Che cos'è un bacio?" si chiedeva Cyrano de Bergerac nella famosa opera di Rostand "Un apostrofo rosa tra le parole ti amo".

Il grande poeta latino Catullo dedica invece alla sua Lesbia, anche questo un amore sfortunato, questa bella e indimenticabile poesia :

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto


Per celebrare la festa degli innamorati ecco una carrellata di solo alcuni dei famosi baci nella storia dell'Arte, della letteratura, del cinema


Innamorati in blu di Chagall, il pittore dell'amore


Gli amanti di Magritte, velati, senza volto


Il bacio di Klimt, tra oro e sensualità


Il bacio di Munch,due amanti senza volto fusi in un abbraccio disperato


Il bacio dell'Opéra di Robert Doisneau, due innamorati incuranti di tutto sugli scalini dell'ingresso alla metropolitana


Canova, il bacio tra Amore e Psiche, i due amanti colti un attimo prima che  le loro labbra s'incontrino


Baci presi al volo! un ultimo abbraccio prima della partenza verso un destino ignoto


Il bacio di Time square di Eisenstaedt, la gioia di essere finalmente a casa dopo la guerra


 Il bacio nel film "Colazione da Tiffany", indimenticabile!


Bacio tra Biancaneve e il suo Principe, un bacio da favola! 


Il bacio di Via col vento, tra Rett e Rossella, l'eterna battaglia dell'amore


E come non ricordare il piccolo Totò di" Nuovo cinema paradiso" che deliziato guarda i fotogragrammi dei baci censurati dal parroco!

Tutti continuiamo ad emozionarci rivedendo le sequenze finali del film quando Salvatore ormai adulto, e affermato regista, riguarda dopo tanti anni quei fotogrammi.

Tutta una vita scorre davanti ai suoi occhi, ricordi, emozioni, delusioni, nostalgia per un amore sfortunato, per quello che avrebbe potuto essere la sua vita e non è stato.

Quanta magia in un bacio!

BUON

  SAN  VALENTINO!!!!!

martedì 13 febbraio 2018

Man Ray, un americano a Parigi


Kiki de Montparnasse  "Le violon d'Ingrès"

"QUEL CHE CONTA E' L'IDEA NON LA MACCHINA FOTOGRAFICA"
Man Ray


Man Ray, il cui vero nome era Emmanuel Radnitzky, è un pittore, fotografo e grafico statunitense nato a Filadelfia nel 1890.

E' stato un esponente di spicco del movimento dadaista ma è conosciuto principalmente come fotografo surrealista .

E' stato  autore di film d'avanguardia, collaborando anche con Marcel Duchamp in "Anémic cinema "del 1925.


Figlio di immigrati russi di origine ebraica, dopo gli studi superiori comincia a dedicarsi subito all'arte e nel  1914 acquista la sua prima macchina fotografica per fotografare le sue realizzazioni che già dal 1912 firma con lo pseudonimo di Man Ray.

Nel 1915 incontra Marcel Duchamp e aderiscono, con scarsi risultati, al movimento dadaista appena nato in Europa.

Nel 1921 Man Ray segue Duchamp in Europa a Parigi, conosce Breton e Soupault, esponenti di Dada e nella libreria di Soupault fa la sua prima mostra esponendo, tra l'altro, anche il "Cadeau", il ferro da stiro inutilizzabile perchè chiodato, esempio di giustapposizione di oggetti senza un legame logico.



La sua fama a Parigi è dovuta però principalmente ai  ritratti di personaggi famosi come James Joyce, Gertrude Stein, Jean Cocteau. 



Ritratto di Jean Cocteau del 1922

Nel 1921 scopre casualmente la tecnica della rayografia, una immagine fotografica ottenuta poggiando direttamente gli oggetti sulla carta sensibile con cui realizzò immagini molto suggestive.


Esempio di rayografia

Nel 1924 nasce ufficialmente il surrealismo e Man Ray diventa il primo fotografo surrealista, espone con grande successo le sue opere e conosce i maggiori esponenti del movimento.




"Noire et blanche" 1926

In questo periodo, nella Montparnasse frequentata dai più grandi artisti e letterati dell'epoca, incontra la cantante Alice Prin, meglio conosciuta come Kiki de Montparnasse ed inizia  con lei una relazione tempestosa. Il fotografo immortala la sua modella in numerosi scatti trai quali il famoso "Violon d'Ingrès". 




Man Ray davanti a un ritratto di Kiki del 1930

Nel 1925 Man Ray espone le sue opere nella prima esposizione surrealista con Miro, Masson, Max Ernest, Picasso e Jean Arp e intanto continua la sua attività di fotografo di moda per "Vogue".


"Lacrime di vetro" 1930-32

Nel  1934 l'artista surrealista Meret Oppenheim posa per Man Ray che realizza una serie di foto dell'artista nuda vicino a un tornio per stampare.



Foto di Meret Oppenheim del 1936

In assoluto, la modella che interpreta e impersona la ricerca artistica di Man Ray è Lee Miller, sua allieva, assistente e modella in numerosi scatti. Anche lei fotografa, conosce l'artista al suo arrivo a Parigi dagli Stati Uniti dove aveva già avuto un grande successo come modella.

Donna molto bella, misteriosa e affascinante sarà l'amante del fotografo e le sue mani, il suo viso, tutto il suo bellissimo corpo saranno la fonte di ispirazione per una nuova tecnica fotografica, la solarizzazione.



Lee Miller nel 1930


Lee Miller

Nel 1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale, Man Ray ebreo ritorna negli Stati Uniti, insegna in un college e organizza numerose esposizioni. Durante  questo soggiorno americano conosce la donna  che sposerà nel 1946 e che resterà la sua compagna fino alla morte, Juliet Browner, un'affascinante modella di ventotto anni.

 A  lei ha dedicato, dal 1941 al 1955, una serie di cinquanta scatti che immortalano il fascino e l'eleganza  di una donna che è stata l'ultima musa ispiratrice della sua vita di artista.   



   Ritratto di Juliet Browner    

              Finita la guerra Man Ray torna a Parigi, continua a  dipingere e a fare fotografie. Salvo alcuni periodi di soggiorno  negli USA  resterà a Parigi, a Montparnasse che considera la sua vera casa, fino alla fine.

Nel 1975 espone per l'ultima volta alla Biennale di Venezia e muore l'anno dopo, il 18 novembre del 1976.     

  
Alcune delle celebrità fotografate da Man Ray                                                            

Ava Gardner

Coco Chanel


Frida Khalo

"VORREI FOTOGRAFARE  UN'IDEA PIUTTOSTO CHE UN PROGETTO,
UN SOGNO PIUTTOSTO CHE UN'IDEA"

Man Ray


Le foto sono state prese dalla rete










martedì 28 febbraio 2017

LA VIEILLE DAME compie gli anni





La  Vieille Dame  oppure  la Dame de fer come la chiamano i francesi, sta per festeggiare i suoi 128 anni di vita il prossimo 25 maggio e li porta splendidamente.
Simbolo di Parigi e di tutta la Francia, ammirata, fotografata, dipinta, sognata da tutti...sono lontani gli anni in cui molti avrebbero voluto demolirla subito dopo l'Esposizione Universale del 1889!

 Esposizione Universale del 1889

Infatti appena fu reso noto il progetto dell'ingegnere Gustave Eiffel un folto gruppo di artisti, tra i quali Guy de Maupassant, Emile Zola e Alexandre Dumas padre, pubblicò sul giornale Les Temps, indirizzandola al funzionario della municipalità di Parigi Adolphe Alphand, una lettera per scongiurare la costruzione di una torre di ferro che avrebbe rovinato il fascino  di una città come Parigi.

« Noi scrittori, pittori, scultori e architetti, a nome del buon gusto e di questa minaccia alla storia francese, veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel, che lo spirito ironico dell'anima popolare, ispirata da un sano buon senso e da un principio di giustizia, ha già battezzato la torre di Babele. la città di Parigi si assocerà veramente alle esaltate affaristiche fantasticherie di una costruzione meccanica - o di un costruttore - disonorandosi e degradandosi per sempre? [...] La Torre Eiffel, che neppure l'America, con la sua anima commerciale, ha l'audacia di immaginare, senz'alcun dubbio è il disonore di Parigi. Tutti lo sentono, tutti lo dicono, tutti ne sono profondamente rattristati, e noi non siamo che la debole eco di un'opinione pubblica profondamente e giustamente costernata. Quando gli stranieri visiteranno la nostra Esposizione protesteranno energicamente: "È dunque questo l'orrore che hanno creato i francesi per darci un'idea del loro gusto tanto magnificato?". [...] E per i prossimi vent'anni vedremo stagliarsi sulla città, ancora vibrante dell'ingegno dei secoli passati, vedremo stagliarsi come una macchia d'inchiostro l'odiosa ombra dell'odiosa colonna di metallo imbullonato »










Diverse fasi della costruzione della Torre

Si racconta che Guy de Maupassant salisse spesso sulla torre per pranzare nel ristorante  e a chi gli domandava come mai un acerrimo oppositore potesse frequentare un posto così odiato rispondeva che quello era l'unico punto di Parigi in cui non vedeva quell'obbrobrio. 
 Lo scrittore Guy de Maupassant
Il pubblico invece accolse subito di buon grado il progetto dell'ingegnere Eiffel e, nonostante le polemiche e la satira che si scatenò contro l'audace progettista, i lavori andarono avanti speditamente e il 25 maggio del 1889, nove giorni dopo l'inaugurazione dell'Esposizione Universale, la Torre fu aperta al pubblico suscitando lo stupore delle migliaia di visitatori accorsi per il grande evento celebrativo del primo centenario della Rivoluzione. 

 La Torre nel 1889 con il Trocadéro sullo sfondo
 Caricatura di Gustave Eiffel
Un prodigio della tecnica di settimila tonnellate di ferro, 300 metri di altezza (oggi 324 grazie all'antenna),milioni di bulloni e di travi di ferro assemblati insieme nell'arco di  due anni, due mesi e cinque giorni,  grazie all'instancabile lavoro di trecento operai.
 Sarebbe rimasta in vita solo per venti anni, poi sarebbe stata demolita. Ma la torre era destinata ad un futuro luminoso! Piano piano l'ostilità nei suoi confronti sparì ; poeti, scrittori, pittori, fotografi cominciarono a celebrarla nelle loro opere e i viaggiatori che arrivavano a Parigi adoravano la sua sagoma che si poteva scorgere da tutti gli angoli della città.

La torre vista da Seurat

 La torre vista da Delaunay
 La torre vista da Van Gogh
L'ingegnere Eiffel infine riuscì a salvare la sua creatura in collaborazione con Guglielmo Marconi installando sulla sua cima una stazione radio che si rivelò indispensabile per le comunicazioni durante la Grande Guerra.
Così più nessuno parlò di demolizione e la Torre è rimasta svettante nei cieli di Parigi a imperitura testimonianza dell'ingegno umano.
 La Torre vista da Chagall
 La torre vista da Dufy

La Torre di ferro  la sera, all'imbrunire,  si riveste di migliaia di luci ballerine e come un'astronave sembra staccarsi da terra per intraprendere un viaggio nel cielo che sovrasta la Ville Lumière, per la gioia di tanti spettatori affascinati come bambini da questo magico spettacolo. Chissà cosa direbbe Guy de Maupassant con i suoi amici intellettuali...probabilmente avrebbero cambiato opinione e aspetterebbero con curiosità il 14 luglio per lo spettacolo sempre nuovo dei fuochi d'artificio sotto la grande torre!


La Torre è l'anima della città di Parigi e della Francia intera, simbolo della grandeur di una nazione orgogliosa della sua storia e del suo patrimonio culturale,  partecipe degli avvenimenti più importanti, sia dolorosi che lieti, non solo della Francia ma anche di altri popoli. Così è accaduto dopo  i dolorosi attacchi terroristici  che hanno colpito al cuore la città, quando la Vieille Dame ha spento le sue luci e si è vestita a lutto, emblema di una nazione che reagisce con forza nei momenti più bui della sua storia.

 Foto di Cartier-Bresson



 Foto di Doisneau


 Foto di Almasy

sabato 11 febbraio 2017

DANS LES RUES DE PARIS

1950 Le baiser du pont Neuf

Il celebre pittore francese Robert Doisneau amava molto Parigi, la sua città, e con i suoi scatti l'ha immortalata in tutti i suoi aspetti più caratteristici, cogliendone l'anima più profonda...la Parigi degli innamorati, quella dei bambini, della scuola, degli animali domestici, delle concierges degli antichi palazzi, della periferia, degli atelier di moda, della borghesia elegante e festaiola,  delle banchine lungo la Senna...ma anche di quella più turistica.
Facciamoci guidare dal fotografo e andiamo alla scoperta di questa città così com'era nei decenni trascorsi...inoltriamoci nelle stradine periferiche...attraversiamo i grandi viali...soffermiamoci ad ammirare lo spettacolo della vita  e a respirare l'aria di un tempo ormai scomparso. 
A la recherche du temps perdu perchè... Parigi è sempre una FESTA!

1957 Une promenade avec le chien


Le peintre du Pont des arts

1944 La liberation de Paris

1946 Les ballons de rue de Rivoli


1950 Les chats des clochards

1955 Le mariage

1951 Place de la Madeleine

1978 Rue de Rivoli

1952 Rue de Vanves

1959 Avenue Victoria

1953 Le nez au carreau

1965 Prévert et Henri Crolla
1953 Quai de Tournelle

1947 Brasserie Lipp

1936 Déjeuner sur l'herbe

1956 La recréation

1934 Chiens en laisse

1948 Cortège nuptial rue de Choissy