mercoledì 27 gennaio 2016

PER NON DIMENTICARE...Giornata della memoria 2016





Il proprietario delle scarpe numero 43
contempla i sandali da bambino
esposti nel museo di Auschwitz
"Quanto amore
un anonimo calzolaio d'anteguerra
dalla periferia di Lvov
introdusse nella fabbricazione di questi sandali
perché in essi
un bambino
potesse correre nella sua primavera.
Ed ecco,
ora questi sandali sono
esposti nel museo di Auschwitz.
Uno potrebbe davvero
sentirsi colpevole.
Uno
che è arrivato ad avere delle scarpe numero 43.
E che
nel 1941,
correva in quegli stessi sandali di bambino
anche lui.
Izet Sarajlic', 1979 - da "Chi ha fatto il turno di notte" 

Dal film "Il bambino con il pigiama a righe"

sabato 9 gennaio 2016

Ernest Hemingway : Parigi è una festa






Così Ernest Hemingway ha definito Parigi e "Festa mobile" è il titolo della sua ultima opera, scritta poco prima della morte e rimasta, infatti, incompiuta.
Lo scrittore americano rievoca gli anni più belli della sua vita, quelli passati a Parigi con la prima moglie e il figlio piccolo, quando erano " molto poveri ma anche molto felici".

Di questo romanzo si è tornato a parlare recentemente, dopo gli attentati di novembre a Parigi, quando i parigini, e non solo, sconvolti da quanto accaduto ma determinati a non  cedere alla paura, hanno reso omaggio alle vittime innocenti dei vili attentati portando fiori, candele e anche copie di questo bellissimo e struggente romanzo autobiografico che racconta la Parigi degli anni 20, quando  Montparnasse era il quartiere preferito di scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo.
Danielle, la signora parigina che per prima ha sottolineato il valore morale di questo romanzo, ha dichiarato :" E' importante portare fiori ai nostri morti. E' importante leggere e rileggere Festa mobile. Siamo una civiltà antichissima e terremo alti i nostri valori. Vogliamo fraternizzare con i cinque milioni di musulmani che praticano liberamente e pacificamente la loro religione".



 
Così comincia la rievocazione autobiografica di  Hemingway :" E poi c'era il brutto tempo. Arrivava da un giorno all'altro una volta passato l'autunno. Alla sera dovevi chiudere le finestre per la pioggia e il vento freddo strappava le foglie degli alberi di place de la Contrescarpe".



Una Parigi fredda ma ricca di fermenti culturali fa da cornice ai ricordi di Hem (così lo chiamavano i suoi amici poeti e scrittori)...il café des Amateurs, la rue Mouffetard, le poivrottes cioè le donne ubriache, la rue Lamoine dove si trova l'abitazione dello scrittore, l'ultimo piano dell'albergo dov'è morto Paul Verlaine in cui si rifugia per lavorare in santa pace, la  Closerie des lilas e un cafè di place Saint Michel, il suo posto preferito dove va a scrivere i suoi racconti su un quaderno..."tutta Parigi mi appartiene e io appartengo a questo quaderno e a questa matita".



Lo scrittore passeggia con la moglie " lungo i sentieri di ghiaia lavati di fresco attraverso i giardini del Lussemburgo nel vento limpido e freddo. Gli alberi erano bellissimi senza le foglie...".




Quasi ogni giorno va al Museo del Lussemburgo per ammirare Cézanne, Manet e Monet e gli altri impressionisti  e spesso si reca in visita a Gertrude Stein che abita al numero 27 di rue du Fleurus.



"A quei tempi non c'erano soldi per comprare libri. I libri li prendevo in prestito dalla Shakespeare and Company, che era la biblioteca e libreria di Sylvia Beach al 12 di rue de l'Odéon".
E' un posto molto accogliente e anche caldo nelle giornate d'inverno, con tanti scaffali di libri vecchi e nuovi  Sylvia Beach è una donna molto affascinante e ospitale che si rende conto delle difficoltà economiche dello scrittore e gli presta i libri gratuitamente.




Hemingway ama passeggiare nei vicoli dell'Ile Saint Louis e chiacchierare con i pescatori lungo la Senna e con i bouquinistes e "non potevo mai sentirmi solo lungo il fiume".Osserva i grandi alberi e l'alternarsi delle stagioni, la tristezza dell'autunno e la fredda luce invernale " però sapevi che ci sarebbe stata la primavera, come sapevi che il fiume avrebbe ricominciato a scorrere dopo il gelo".



Questi anni giovanili di Hemingway a Parigi sono molto importanti per la sua formazione di scrittore e "la fame era un'ottima disciplina". Conosce e diventa amico di grandi scrittori e poeti come Ezra Pound e Francis Scott Fitzgerald, intrattiene relazioni con Ford Maddox Ford, con Pascin e Evan Shipman e con tanti altri di cui non parla in questo libro, "solo una parte della Parigi che conoscevamo è in questo libro e non catalogherò quello che manca".
Nei Frammenti, alla fine del libro, a questo proposito lo scrittore scrive : "Mai avresti potuto mettere tutto di quella Parigi in un solo libro e io ho cercato di scrivere secondo la vecchia regola che la qualità di un libro deve essere giudicata, da parte di chi lo scrive, dall'eccellenza del materiale che elimina".


"Non c'è mai una fine per Parigi, ma questo forse ti offrirà qualche aspetto vero della gente e dei luoghi e del paese dove Hadley e io abbiamo creduto di essere invulnerabili. ...Ma è così che erano Parigi e altri luoghi ai primi tempi quando eravamo molto poveri e molto felici".




 «Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna, perché Parigi è una festa mobile».

Le foto sono state prese nel web

venerdì 8 gennaio 2016

PARIS dans une photo


Parigi è certamente la città più fotografata al mondo.
Questa città sprigiona un fascino irresistibile...i suoi boulevards, la Senna che scorre maestosa, i suoi monumenti, le sue piazze, i restaurants, i bistrots, la Tour Eiffel, i suoi quartieri, gli scrittori e gli artisti di tutto il mondo che qui hanno trovato la loro ispirazione e i fotografi...naturalmente...Doisneau, Erwitt, Brassai e tanti altri. Ognuno di loro ha saputo cogliere le atmosfere più nascoste di questa città...le notti piene di luci, gli innamorati che si abbracciano incuranti dei passanti, i balli per strada il 14 luglio, le rive brumose della Senna con i suoi bouquinistes, gli intellettuali seduti alle terrasses dei caffè, i pittori che ritraggono gli angoli più belli, le belle mannequins regine della moda...e si potrebbe continuare all'infinito.
Parigi in migliaia e migliaia di click, la Parigi che ci ammalia e che continua a farci sognare...sempre...
PARIS...JE T'AIME









ERWITT - 1989 Sur leTrocadéro










PAUL ALMASY- Bal sous le Pont Neuf - années 50



EDOUARD BOUBAT - 1955 Sur le pont des arts

 
EUGENE ATGET - De la Tour de Notre Dame
 

HENRI CARTIER-BRESSON- 1955 - Sur les tours de Notre-Dame


JANINE NIEPCE - 1957 - Sur le Canal Saint Martin



ROBERT CAPA - 1952- Le café de Flore

 


WILLY RONIS - 1957 - Les  amants de la Bastille de la colonne de juillet



YVON -1920 -Quai de Tournelle



DAGUERRE - 1839 -Le Louvre vu de la Rive Gauche



BRASSAI - 1940 - Le quai Saint Michel



Robert Doisneau -1950 - Place Vendome