sabato 27 febbraio 2016

VILLA CARLOTTA, uno scrigno d'arte sulle rive del lago di Como




Villa Carlotta a Tremezzo sul lago di Como, fu costruita alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici  per passare poi, dopo varie vicissitudini dinastiche, a Gianbattista Sommariva, uno degli uomini polici più influenti del periodo napoleonico.
Era sua ambizione diventare vice presidente della Repubblica Cisalpina ma gli fu preferito Francesco Melzi , suo grande rivale.
Deluso dalla politica, come rivincita sociale, decise di diventare collezionista d'arte e trasformò la villa di Tremezzo in un museo ricco di opere d'arte antiche e moderne, di pittura e scultura.
Dopo la sua morte la villa passò al figlio che, scomparso prematuramente senza eredi, lasciò il patrimonio alla moglie francese.
Nel 1844 la villa fu venduta alla principessa Marianna di Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia. La coppia donò poi la proprietà alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con il principe ereditario di Sassonia Meiningen, il duca Giorgio II.
Carlotta, donna colta  e amante d'arte e di musica  come il marito, morì prematuramente dopo quattro anni di matrimonio e tre figli, lasciando in eredità al marito Villa Carlotta.
Il duca si occupò sempre con molta cura della villa di Tremezzo e fu proprio lui, appassionato botanico, a realizzare lo splendido giardino che la circonda .


Villa Carlotta è una splendida meta per una visita che unisce arte  e natura, ma per il momento è opportuno concentrare l'attenzione solo sulla splendida collezione di opere d'arte collezionate, come già detto sopra, da Gianbattista Sommariva.

La collezione si trova al piano inferiore della villa, mentre al piano superiore troviamo gli appartamenti di Carlotta, con tutti gli arredi e gli oggetti a lei appartenuti.



Un abito appartenuto alla principessa Carlotta


 La sua sala da pranzo


 La sua camera da letto

La collezione del piano inferiore è ricca di opere d'arte che hanno fatto accorrere visitatori da tutta Europa,  non solo nell'800 ,ma anche ai nostri giorni. Ha suscitato la meraviglia di tutti i grandi viaggiatori del diciannovesimo secolo, da Sthendal a Flaubert a Mary Shelley.

Il palazzo stesso, con la sua magnifica posizione sul lago, la scenografica scalinata e il rigoglioso giardino ricco di tante specie botaniche che lo circonda suscitò l'ammirazione di tutti i visitatori dell'epoca, così come incanta con le sue meraviglie i visitatori di oggi, più frettolosi e meno esigenti  degli uomini di lettere di quel periodo.


L'opera più affascinante di questa collezione d'arte è sicuramente Amore e Psiche giacenti di Adelmo Tadolini. E' una replica della scultura commissionata dal principe russoYussupoff, oggi all'Hermitage, derivata dal modello originale che lo stesso Canova donò al suo allievo prediletto Tadolini. L'opera è stata realizzata, tranne che per le ali, da un unico blocco marmoreo e arrivò a Tremezzo nel 1834.

Lo scrittore francese Gustave Flaubert rimase affascinato dalla scultura e così ha scritto :"Sono ritornato più volte a Villa Carlotta e l'ultima ho abbracciato sotto l'ascella quella giovane distesa che tende verso Amore le sue lunghe braccia di marmo. E il piede! E la testa! E il profilo! Che mi si perdoni; questo è stato il mio unico bacio sensuale dopo molto tempo; ma è stato qualcosa di più. Ho abbracciato la Bellezza stessa."




La Musa Tersicore di Canova si trova nella Sala Gessi. E' un prezioso modello originale in gesso che conserva ancora le repère, cioè i chiodini usati come riferimento per trasferire le misure della scultura sul blocco marmoreo .


Palamede di Canova è stato realizzatra nel 1805 , si danneggiò durante un'inondazione del Tevere e fu restaurata dallo stesso scultore. Il trasferimento a Villa Carlotta avvenne nel 1819. Raffigura il figlio di Nauplio re dell'Eubea, che scoprì l'inganno di Ulisse che si fingeva pazzo per non partecipare alla guerra di Troia. In seguito lo stesso Ulisse lo fece uccidere accusandolo ingiustamente.








La Maddalena penitente della scuola del Canova è una copia coeva della Maddalena penitente dello scultore che Sommariva acquistò nel 1808. Si trova in una piccola stanza, in penombra e sapientemente illuminata, secondo le indicazioni del collezionista, per esaltarne la bellezza.

 

Venere e Marte di Luigi Acquisti, scultore che subì moltissimo l'influenza del Canova.  Fu acquisita dal Sommariva nel 1805 e si trova nel salone di marmo. Nella sala, si trova anche il bassorilievo imponente realizzato dallo scultore danese Bertel Thorsvalden "L'ingresso di Alessandro Magno a Babilonia". L'opera fu completata nel 1812 per la visita di Napoleone a Roma. L'imperatore ne ordinò una copia in marmo per il Pantheon di Parigi ma le vicissitudini politiche ne impedirono la realizzazione e Sommariva l'acquistò nel 1818. Il bassorilievo è composto da 13 lastre di marmo e lo scultore stesso e Sommariva vi sono raffigurati insieme al popolo babilonese.


 Virgilio legge il sesto canto dell'Eneide di Jean Baptiste Wecar. La tela fu commissionata al pittore francese dal Sommariva tramite l'amico Canova. Il collezionista vi si fa ritrarre nel personaggio di Mecenate, protettore delle arti, mentre il generale Agrippa ha le sembianze di Napoleone Bonaparte.


L'ultimo bacio di Romeo e Giulietta di Francesco Hayez , tra i più importanti dipinti della collezione, realizzato nel 1813, è il manifesto della pittura romantica italiana. Rappresenta i due sfortunati amanti veronesi nel momento in cui si scambiamo l'ultimo bacio alle prime luci dell'alba. Venne eseguito su commissione del Sommariva.


Visitare questo straordinario e inaspettato museo a Villa Carlotta  significa per il visitatore, anche per il più distratto, riconciliarsi con la propria anima e farsi sorprendere dalla grandiosità della nostra storia e della nostra arte che tutti ci  invidiano, significa, come fu per lo scrittore Flaubert, abbracciare la Bellezza stessa.

domenica 14 febbraio 2016

CET AMOUR de Jacques Prévert

Si violent
Si fragile
Si tendre
Si désespéré

Cet amour
Beau comme le jour
Et mauvais comme le temps
Quand le temps est mauvais

Cet amour si vrai
Cet amour si beau
Si heureux
Si joyeux
Et si dérisoire

Tremblant de peur comme un enfant dans le noir

Et si sûr de lui
Comme un homme tranquille au millieu de la nuit

Cet amour qu faisait peur aux autres
Qui les faisait parler
Qui les faisait blêmir

Cet amour guetté
Parce que nous le guettions

Traqué blessé piétiné achevé nié
 oublié
Parce que nous l’avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié
Cet amour tout entier
Si vivant encore
Et tout ensoleillé

C’est le tien

C’est le mien

Celui qui a été

Cette chose toujours nouvelle
Et qui n’a pas changé

Aussi vrai qu’une plante
Aussi tremblante qu’un oiseau
Aussi chaude aussi vivant que l’été

Nous pouvons tous les deux
Aller et revenir
Nous pouvons oublier
Et puis nous rendormir

Nous réveiller souffrir vieillir
Nous endormir encore

Rêver à la mort,
Nous éveiller sourire et rire
Et rajeunir
Notre amour reste là

Têtu comme une bourrique
Vivant comme le désir
Cruel comme la mémoire
Bête comme les regrets
Tendre comme le souvenir
Froid comme le marble
Beau comme le jour
Fragile comme un enfant

Il nous regarde en souriant
Et il nous parle sans rien dire
Et moi je l’écoute en tremblant

Et je crie

Je crie pour toi

Je crie pour moi

Je te supplie

Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s’aiment
Et qui se sont aimés

Oui je lui crie
Pour toi pour moi et pour tous les autres
Que je ne connais pas

Reste là
Lá où tu es
Lá où tu étais autrefois
Reste là
Ne bouge pas
Ne t’en va pas

Nous qui sommes aimés
Nous t’avons oublié
Toi ne nous oublie pas

Nous n’avions que toi sur la terre
Ne nous laisse pas devenir froids

Beaucoup plus loin toujours
Et n’importe où
Donne-nous signe de vie

Beaucoup plus tard au coin d’un bois
Dans la forêt de la mémoire
Surgis soudain
Tends-nous la main
Et sauve-nous.