martedì 31 maggio 2011

BEATUS JOANNES PAULUS PP. II

In una domenica di maggio i visitatori varcano la porta di accesso alla basilica di San Pietro e guardano meravigliati l'imponenza e la bellezza del tempio più grande della cristianità. Lo stupore è sempre lo stesso, anche se è l'ennesima volta che vi entriamo. Dopo aver ammirato  l'altare del Bernini che troneggia in fondo al centro della navata , ci si dirige subito a destra perchè sappiamo tutti che là si trova una delle meraviglie dell'arte di tutti i tempi, la Pietà di Michelangelo.
Ci si ferma  da ammirare  questo capolavoro del genio michelangiolesco ma già siamo trascinati dalla ressa verso un altro punto della Basilica che dal 1 Maggio di quest'anno è diventato il fulcro della visita a San Pietro, la cappella di San Sebastiano dove riposa il Beato Giovanni Paolo II.
Il corpo del Beato  è stato traslato nel vano sotto l'altare al posto di Papa Innocenzo XI, il Pontefice che si oppose alle mire espansionistiche del Re Sole, che adesso riposa sotto la cappella della Trasfigurazione, a sinistra della navata centrale.
I visitatori disciplinati fanno pazientemente la fila per venerare il papa che è nel cuore di tutti , credenti e non, la cui voce ancora risuona nitida e forte nella mente e nelle coscienze di tutti gli uomini di buona volontà. Mentre si aspetta di sostare un attimo in preghiera davanti alla semplice lapide che porta la scritta in latino "Beatus Joannes Paulus PP. II", nella nostra mente scorrono le immagini del suo pontificato, da quel giorno lontano del discorso dopo l' elezione , all'esposizione della sua salma che richiamò migliaia di persone, fino al primo maggio 2011, quando papa Benedetto XVI ha pronunciato la formula di rito della beatificazione.
Si può sostare solo pochi minuti perchè bisogna fare spazio agli altri visitatori ma gli occhi e il cuore fissano in modo indelebile  la semplicità e nello stesso tempo la maestosità della sepoltura di questo grande Pontefice che ha lasciato un messaggio forte e  pieno d'amore  nel cuore delle persone che hanno avuto la fortuna di ascoltarlo.
I nostri sguardi si concentrano su quella lapide e non ci accorgiamo della bellezza che la circonda, di quel grande mosaico che sovrasta l'altare e che raffigura il martirio di San Sebastiano, realizzato da Pier Paolo Cristofari sulla base di un dipinto del Domenichino, non ammiriamo la volta decorata con i mosaici di Pietro da Cortona.
Siamo attratti solo dalla semplicità di quella  sepoltura e presi dall'emozione del momento tutto lo sfarzo che la circonda passa un pò inosservato.






o.

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