sabato 11 giugno 2011

Zòpiro chiamato San Zopito

In queste settimane Loreto vive un avvenimento straordinario, il trecentenario della traslazione delle reliquie di San Zopito da Penne a Loreto nel lontano 1711.
In quei tempi lontani i nostri antenati vollero avere, come in tante altre comunità italiane, un Santo protettore martire per difendersi dalle pestilenze, dai terremoti, dalle carestie. Non bastavano a proteggerli i patroni San Tommaso e San Michele Arcangelo, pretesero ed ottennero dalle autorità religiose le reliquie di un Santo martire dei primi secoli del Cristianesimo.
Le reliquie furono prelevate dalle catacombe di San Callisto in Roma e portate nel Duomo di Penne e solennemente traslate in processione fino a Loreto.
E qui entra in gioco la leggenda, si racconta di un contadino, un certo Parlione, che con i suoi buoi sta lavorando i campi in contrada Pretore e continua a faticare anche durante il passaggio della processione. Ad un tratto tutti gridano al miracolo! uno dei due buoi si è inginocchiato al passaggio del Santo costringendo il contadino a fare altrettanto.
Da quel lontano 1711 ogni anno si ripete la tradizione del pio bove che s'inginocchia al passaggio della statua d'argento del Santo e delle sue reliquie.
D'Annunzio nelle "Novelle della Pescara" così parla del "sacro bue" di san Zopito : " A Loreto Aprutino, un bue candido, impinguato durante l'anno con abbondanza di pastura, va in pompa magna dietro la statua di San Zopito.Una gualdrappa vermiglia lo copre e lo cavalca un fanciullo. Come il Santo rientra nella Chiesa, il bue s'inginocchia sul limitare: poi si alza lentamente e segue il Santo tra il plauso del popolo. Giunto nel  mezzo della Chiesa, manda fuora gli escrementi del cibo; e i devoti da quella materia fumante traggono gli auspici per l'agricoltura".
Il nostro vate descrive  quanto accadeva fino agli anni 50, quando parroco Don Remo Di Carlantonio, dopo tante lotte durate decenni, non permise più l'ingresso del bue nel luogo sacro.
Da allora il bue arriva in processione fin davanti alla chiesa dove riceve la benedizione del sacerdote.
Sappiamo tutti benissimo che il bue è un simbolo pagano legato ai riti contadini del raccolto e della fertilità  e che quell'inginocchiarsi è un antico rituale propiziatorio.... ma i loretesi amano questo animale mite, dagli occhi dolcissimi, legame con  un mondo contadino ormai scomparso e in tanti si affilano in processione dietro al bue che incontra San Zopito .
Si rischia così di dimenticarsi di questo Santo martire che ha dato la sua vita per testimoniare la sua fede in Cristo, un giovane greco molto conosciuto nella sua comunità, forse un soldato.
Anche la storia di San Zopito è piuttosto complessa, molti addirittura hanno detto che i loretesi veneravano un Santo inesistente, altri hanno scritto che il suo non era un nome ma significava semplicemente "addormentato nel Signore- Supinus in Deo", fino al ritrovamento di quell'importante documento rimasto nascosto per secoli che testimonia l'autenticità del nostro Patrono e gli dà finalmente un nome, Zòpiros, nome greco che per sconosciute vicissitudini è stato cambiato in Zopito.
In tutti questi secoli però il loretesi non si sono posti questo problema, solo gli studiosi hanno continuato a ricercare la verità; la cittadina si è affidata alla protezione del Santo da ogni calamità e malattia perchè  la fede semplice e autentica non ha bisogno di riscontri storici e scientifici.
Il Santo ha operato grandi prodigi e ne fanno testimonianza i numerosi ex-voto presenti nella cappella e le testimonianze orali e scritte di quanti si sono affidati alla sua intercessione.


Ingresso catacombe di San Callisto : Gesù Buon Pastore

 Cassa originale del 1711 nella quale furono trasportate le reliquie di San Zopito da penne a Loreto

Rievocazione traslazione reliquie di San Zopito : il corteo si snoda sulle colline vestine ; il bue segue il corteo fino alla chiesa di San Pietro dove si inginocchierà e avrà la benedizione

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