martedì 26 luglio 2011

GIOVANNI CHIOLA - SANT'ANNE




Oggi, 26 luglio , è la festa dei Santi Giopacchino e Anna, i genitori della Vergine Maria , la madre di Gesù.
Dei genitori di Maria non c'è alcuna traccia nei Vangeli e l'unica fonte, cui fa riferimento la tradizione cristiana è costituita dal Vangelo apocrifo Protovangelo di Giacomo. Qui si narra che Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme; è un anziano sacerdote sposato con Anna e non hanno figli. Secondo la mentalità di allora non avere figli significava non godere della benevolenza di Dio. Un giorno, mentre è al lavoro nei campi un angelo gli annuncia la nascita di un figlio e anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria e a tre anni la portano al tempio per consacrarla al Signore e per educarla secondo la legge di Mosè.
Sant'Anna è considerata la patrona delle partorienti e, soprattutto nei tempi passati,  nelle famiglie veniva invocata la sua protezione
Oggi forse questo non avviene più e ci si affida solo alla perizia dei medici per il buon esito del parto.
Giovanni Chiola, poeta dialettale loretese, nel volume "Li feste arcunusciute" pubblicato nel 1965, fa un excursus di tutte le feste tradizionali di Loreto e delle tradizioni ad esse legate, da San Zopito a Sant'Antonio, all'Assunta e naturalmente non dimentica la festa di Sant'Anna.

Ecco il testo della poesia :  SANT'ANNE

Quande nn'aveie ancore nate Criste
Sant'Anne nallu tempie pregheie Ddie
di 'n farle avvicchì 'n tutte senza fiie
tant'ère disperate da nn'arsiste.

Lu Padraterne che l'aveie già viste
arpiene de virtù e galantarie
la disignose mamme di Mariie
e d'esse sante chogne spose assiste.

Nzi fa la feste a luglie pi nu giorne
ma dapprincipie allu scadè dell'anne
s'acclame pi spianà su Monte Corne

di fa nu fiie da fiurì la scianne.
Allu quadre trimenne si sta 'torne
preghenne  tra li cere, tra l'osanne

e li suspire! Quanne
lu strille nasce forte senza 'nganne
s'armore li cannele e ...addie Sant'Anne!

La poesia, come si può notare, è  spiritosa e con molta verve  ci fa rivivere un pò quegli anni  lontani quando la fede veniva vissuta in modo semplice, profondo ma anche un pò strumentale...appena si sente il vagito del neonato "s'armore li cannele e...addie Sant'Anne".
Nel volume possiamo trovare anche poesie dedicate ai giochi popolari di una volta come la cuccagna, la corsa con i sacchi ; quelle dedicate alle feste di famiglia , " La feste di li fiie", "Li feste di li ggenitore", "La feste di spiranze", "La feste tra la moie e lu marite", "La feste di l'amiche" e  alle feste politiche per le elezioni e altri eventi pubblici.
Sfogliare le pagine di questo volume di poesie è stato un pò ripercorrere le tappe della nostra storia locale, con le sue tradizioni, la sua religiosità, i suoi riti ormai quasi del tutto scomparsi...è stata una "recherche du temps perdu" di cui solo i più anziani ricordano le emozioni e quel desiderio appagato di divertirsi con semplicità e in armonia con gli altri, superando in queste ricorrenze anche i diverbi più forti.
Come nella poesia "La feste di la squille"  che parla proprio dei diverbi familiari; alla vigilia di Natale, quando si sente lo squillo della campana "ch'è la voce di Ddie",  "nalli famiie 'rgunite tra li fratielle 'n lite è lu signale di pace".
La cittadinanza di Loreto dovrebbe rivalutare questo illustre cittadino di cui i più giovani, e non solo, non conoscono nulla, sanno solo che c'è un Castello Chiola che domina il centro storico e...nient'altro.


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